Intelligenza artificiale sì, intelligenza artificiale no. Il dibattito pubblico attuale su questo argomento è dilagante e tende a dividerci sull’onda dell’emotività rendendoci spesso vittime di idee distorte.
L’Algoritmo dell’uguaglianza – intelligenza artificiale, diritti della persona e crescita delle imprese a cura di Ruben Razzante e pubblicato dalla Casa Editrice Franco Angeli, è un libro attualissimo sull’argomento e si concentra intorno a parole chiave che riguardano la metodologia di realizzazione e i contenuti: multidisciplinarietà e uguaglianza.
In una recente intervista il curatore ha affermato di aver messo attorno a un tavolo ideale 11 persone autorevoli nel loro campo lavorativo, persone tutte lontane dal mondo mediatico, che in materia di intelligenza artificiale hanno analizzato lo stato delle cose per poi condurci in modo creativo ai diversi scenari che si possono prospettare grazie all’insorgere sempre più preponderante di questa nuova tecnologia nelle nostre vite. Tra loro, oltre naturalmente al curatore e autore di uno dei saggi e docente di Diritto dell’Informazione, Diritto Europeo dell’Informazione e Regole della comunicazione d’Impresa all’Università del Sacro cuore di Milano, troviamo il professor Antonio Albanese ordinario di Diritto Civile nella Facoltà di Giurisprudenza all’Università del Sacro Cuore di Milano; Valentina di Mattei, professore associato presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, specialista in Psicologia Clinica; il dottor Stefano Lucchini, economista che ha coperto ruoli in importanti aziende non solo italiane; il dottor Gianmatteo Manghi, amministratore delegato di Cisco Italia; il professor Sabina Nuti, Rettrice presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa; il dottor Antonio Patuelli, presidente dell’ABI, Associazione Bancaria Italiana; la dottoressa Layla Pavone, Coordinatrice Board innovazione e trasformazione digitale del Comune di Milano; la dottoressa Paola Pietrafesa, Vice Direttore Generale Allianz Spa e infine l’ingegnere e imprenditore Alberto Tripi.
Con i saggi da loro scritti ci si allontana quindi da un dibattito mediatico, a cui siamo abituati guardando la televisione o utilizzando i social, per raggiungere contenuti multidisciplinari, europei e internazionali. In più i saggi hanno un filo sottile che li lega e si configura nella possibilità che l’intelligenza artificiale possa agire contro le discriminazioni e possa diffondere il valore dell’uguaglianza per azzerare le differenze che senza dubbio esistono nella nostra società.
Ruben Razzante, nominato nel 2023 consulente della “Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza” del Senato presieduta dalla Senatrice a vita Liliana Segre, invita la senatrice ad aprire il dibattito affidandole la prefazione.
La volontà è quella di aiutare a costruire un futuro digitale e sociale più inclusivo, civile e democratico e trasformare il web in uno spazio sicuro di interazione formativa e informativa…
La raccolta di saggi va in questa direzione: approfondire determinate materie … con i saggi di studiosi di alto valore politico, economico e civile. Nella convinzione che siamo di fronte a sfide decisive per il futuro e la qualità della nostra società e delle nostre democrazie.
Il volume conta 140 pagine e si legge con grande facilità. E per non perdersi tra le tante parole che ascoltiamo sull’argomento iniziamo a mettere dei punti fermi estrapolati dalla lettura del libro.
Scrive Ruben Razzante: L’AI non è un semplice strumento figlio dell’innovazione, ma una dimensione, un ecosistema digitale che si regge sulla graduale amplificazione dei processi di automazione algoritmica. Con tutte le problematiche collegate
L’intelligenza artificiale è una tecnologia che esiste già da anni e ha già cambiato e ben presto cambierà completamente le nostre esistenze. È definita da Stefano Lucchini il cuore della rivoluzione digitale. Rivoluzione che ci ha portato a vivere le nostre vite tra il mondo reale -off line – e il mondo virtuale – on line – con un confine ben difficile da definire.
L’intelligenza artificiale si basa su algoritmi che devono essere concepiti e alimentati con i concetti che tutelino i diritti dell’uomo propri della società occidentale – uguaglianza, discriminazione, tutela del diritto del lavoro, diritto alla salute, la privacy. Al centro non ci deve essere solo il business.
A tal proposito, nel libro viene introdotto il neologismo algoretica per sottolineare la necessità di far lavorare le macchine, che non devono perdere la loro natura differente dagli esseri umani, in modo etico.
Per quanto riguarda la cura della persona, scrive Ruben Razzante: Occorre indirizzare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale verso la cura della persona preservandone l’irriducibile unicità, e porre al centro dell’addestramento degli algoritmi il valore dell’uguaglianza in tutte le sue declinazioni.
L’ambito della sanità, fondamentale per la cura della persona, è affrontato da Valentina di Mattei professore associato presso l’Università Vita e Salute del San Raffaele diMilano. Pur sostenendo che l’IA ha aiutato e aiuterà sicuramente il progresso nel campo medico, Valentina di Mattei sostiene che:
Integrare progresso tecnologico e “ragioni del cuore” sarà fondamentale per preservare la relazione autentica e l’etica della cura, rendendo ogni incontro terapeutico unico e irripetibile. Solo così si potrà costruire un sistema sanitario che unisca innovazione e umanità, rispettando la dignità di ogni individuo.
E la frase di Bill Gates riassume sinteticamente il concetto: Dobbiamo trovare nuovi modi per trasformare l’innovazione nelle scienze in benefici per la società.
L’intelligenza artificiale è uno strumento potente. Chi la usa o nei mercati, o nei servizi, o nei settori produttivi, oppure nella pubblica amministrazione, deve assumere un atteggiamento responsabile che ha la base in una formazione seria. All’interno di CISCO - azienda multinazionale statunitense specializzata nella fornitura di apparati di networking – sono stati sviluppati 6 principi per una intelligenza artificiale responsabile: trasparenza, equità, responsabilità, privacy, sicurezza, affidabilità.
Il libro evidenzia anche la difficoltà di regolamentazione di una realtà in così veloce movimento. Anche in questo caso l’approccio deve essere assolutamente antropocentrico. L’uomo deve essere al centro, quindi, con le sue aspirazioni, potenzialità e creatività. Le leggi ci sono ma il diritto è molto lento e non riesce a tenere il passo e la velocità della trasformazione tecnologica.
Bisogna trovare un punto d’incontro tra il rispetto delle regole, la tutela dei diritti fondamentali e il proseguimento di una logica di business da parte delle imprese.
Dobbiamo infine credere nell’intelligenza artificiale. È una tecnologia che deve portare ricchezza e far crescere il PIL. Ma non deve portare alla distruzione dell’essere umano e di conseguenza calpestare la società. L'inclusività è la vera sfida dell’intelligenza artificiale. È importante studiarne tutti gli aspetti, i pro e i conto, per utilizzarla in modo responsabile e per perseguire il benessere della società.
Alla prossima lettura
Paola