August 30, 2022
PERCHÈ CONTINUO A SCRIVERE RECENSIONI?

"Se la letteratura è menzogna, la recensione è la menzogna di una menzogna". Giorgio Manganelli

Qualche anno fa ho aperto questo sito sul web. Inizialmente il mio obiettivo era quello di parlare delle mie letture per condividere i miei interessi e questo primo lavoro rispecchiava la mia condizione di principiante. Poi, leggendo e scrivendo, ho imparato, rendendo il lavoro più specializzato e raffinato dal punto di vista della grafica. Nella fase più recente infatti ho concentrato i miei interessi sulle novità editoriali, non solo italiane, con l’intento di dare una panoramica anche di quanto succede nel mercato editoriale di tutto il mondo.

Il mio obiettivo principale è sempre stato quello di avvicinare più persone possibili alla passione che ha accompagnato la mia vita fin dall’infanzia: la lettura. Col mio lavoro spero anche di far capire quanto la lettura in generale e la letteratura in particolare sia importante per la società in cui viviamo. Leggendo romanzi, infatti, ci abituiamo ad affrontare le storie di cui è fatta la vita e impariamo a riconoscere i sentimenti e le emozioni; ma soprattutto impariamo a crearci nuovi punti di vista e a sviluppare le nostre opinioni personali. Questo è il motivo per cui racconto i libri che leggo, i libri che il mercato editoriale promuove nelle librerie, in televisione e on line.

Il mezzo che utilizzo per avvicinarmi al mio obiettivo è la scrittura di recensioni. Forse non ci rendiamo conto che le recensioni, anche se a volte non sono identificate con questo nome, hanno sempre fatto parte della nostra vita. Recensire vuol dire fondamentalmente comunicare. Quando incontriamo un amico e gli raccontiamo l’ultimo film che abbiamo visto o l’ultimo libro che abbiamo letto cercando di spiegare perché ci è piaciuto o come il lavoro è stato innovativo rispetto ai precedenti dell’autore, ecco che naturalmente o involontariamente, facciamo una recensione.

Le mie recensioni, quelle che pubblico su paolatorretta.it, sono dei testi scritti. In genere sono sempre positive perché prima di scegliere un libro mi informo. Le fonti italiane che consulto ogni settimana sono l’inserto di la Repubblica del sabato, Robinson, l’inserto della domenica del Corriere della Sera, La lettura e la pagina culturale della domenica de Il Sole 24 ore. Spero molto presto , di allargarmi anche a fonti estere, soprattutto quelle anglofone. Con questo profondo e continuo lavoro di informazione alla base e consapevole del fatto che non si può leggere tutte le pubblicazioni che escono, vado a colpo sicuro, scelgo libri quasi sempre belli, che mi coinvolgono e evito quasi totalmente le stroncature.

Per scrivere una recensione non bisogna seguire scuole, corsi particolari o regole rigide. Per quanto mi riguarda sono partita da una potente passione per la lettura, che, per me, dato il mio carattere e il mio segno zodiacale, vuol dire prevalentemente lettura di romanzi. Tale passione è poi sfociata nella scrittura supportata da un minimo di ricerche sull’autore e sul suo lavoro precedente. Un tale lavoro mi ha permesso di arrivare al raggiungimento di uno stile personale. Quando scrivo do voce a quello che la lettura del libro ha lasciato in me e lo esprimo con il mio ritmo organizzando parole e frasi guidata dalla conoscenza della lingua italiana.

Le tante recensioni lette mi hanno insegnato che ogni scrittore ha il suo stile personale raggiunto nel tempo e con tanto lavoro. L’importante è quindi trovare la propria voce e le proprie parole; essere autentici e credibili è l’unico modo per tenere il lettore legato alla pagina. L’obiettivo da raggiungere è quello di informare ed essere comprensibili utilizzando un linguaggio semplice, chiaro e soprattutto scorrevole.

La parte più importante della recensione, come anche nei romanzi, è l’attacco o l'incipit, poiché è quella che dà il tono a tutto il testo. Un attacco poco chiaro sarà quello che darà un tono confuso a tutta la recensione. Al contrario, un attacco coinvolgente darà invece grande valore a tutto quanto il testo.

Non è indispensabile, anzi è fortemente sconsigliato, fare sfoggio di cultura in modo gratuito e raccontare tutto quello che si sa sull’autore o sui suoi lavori. Il cuore del problema è un altro: avvicinare il più possibile il lettore al clima del libro, cioè all’anima dell’opera.

Nella scrittura di una recensione è importante non dimenticare mai che la recensione non è un saggio per pochi eletti ma è semplicemente un testo informativo.

La semplicità e la chiarezza, di cui abbiamo già parlato prima, la si raggiunge attraverso ragionamenti chiari, uno stile facilmente comprensibile espresso con frasi minime con poche subordinate e pochi incisi. Le parole scelte devono sempre essere le più usate nel linguaggio comune e gli anglismi, come le parole volgari, se possibile vanno evitati.

Questo non vuol dire non tenere conto dei cambiamenti continui che la lingua italiana continua ad avere o preferire e utilizzare una prosa classica o peggio ancora barocca, ma vuol dire raggiungere un bello stile contemporaneo e alla portata di tutti.

Le mie recensioni non hanno come scopo quello di fare critica letteraria, non sono e non voglio essere all’altezza, le mie recensioni hanno come scopo quello di divulgare. Ciò che voglio è parlare di libri anche quando possono sembrare difficili e raccontare le storie scritte dagli altri, toccando anche argomenti complessi, che fanno sicuramente parte della vita. Le mie recensioni quindi rientrano nell’ambito della comunicazione e cercano di soddisfare anche le più piccole curiosità di chi si vuole avvicinare alla lettura di un testo.

Le mie recensioni, ancora, non sono mai troppo lunghe, in genere si aggirano intorno alle 1000 parole, per non annoiare o rischiare di perdere il lettore. Il discorso avanza tra le righe cercando di giungere il più presto possibile vicino all’atmosfera del romanzo, con accenni all’autore sullo sfondo e con un’attenzione particolare al lavoro editoriale tecnico della casa editrice. Spesso il discorso viene interrotto da piccole citazioni prese direttamente dal libro di cui tratto che risultano riconoscibili perché scritte in corsivo; esse servono, nella lettura, a prendere il fiato dal discorso principale e fungono da esempio concreto di quanto affermo precedentemente.Non mi piace dare voti o fare classifiche; i miei sono semplicemente consigli dati col desiderio di condividere.

Ultimamente il mio lavoro si è allargato perché mi capita, sempre più spesso, di ricevere testi da autori emergenti che si affidano a me per la promozione. Quando ciò accade e ho il contatto diretto con l’autore, faccio sentire direttamente la sua voce attraverso una breve intervista scritta dal titolo "Tre domande a…".

Sono già diversi anni che mi occupo di lettura e scrittura e provo sempre più interesse e soddisfazione nel lavoro. Il mio progetto per gli anni futuri è quello di continuare a leggere nonostante gli importanti e gravosi impegni della vita. Continuare a leggere e condividere per migliorarmi e diventare una persona migliore e, una cosa è certa, non voglio mai smettere di migliorarmi e diventare una persona migliore.

 

Alle prossime letture

 

Paola