October 29, 2021
INTERVISTA A MARTA RUTIGLIANO, AUTRICE DI "UN'ESTATE FA (ENTANGLED), PUBBLICATO DA CAOSFERA

Marta Rutigliano è insegnante molto conosciuta a Piacenza perché insegna lettere da diversi anni al Liceo Scientifico Respighi. Il suo mondo culturale è vario e inaspettato. Non si limita solo al campo letterario ma spazia toccando il campodella filosofia e la spiritualità evolutiva, in più quello scientifico della meccanica quantistica, senza tralasciare due spunti particolari e insoliti: la lettura dei Tarocchi e le Twin flames

Chiedo come prima domanda a Marta com’è il suo rapporto con la scrittura e soprattutto quando la scrittura è entrata nella sua vita.  

In tutta la mia vita ho inseguito il sogno della scrittura. Ho sempre scritto, sin da ragazza, ma purtroppo non ho più nulla dei miei lavori adolescenziali. Anche la scelta di fare l’insegnante alla fine andava in questa direzione: scrivere insieme a chi vuole imparare a scrivere, cioè ai miei studenti. Per questo ho seguito e partecipato a vari progetti a scuola sulla scrittura.

E poi c’è sempre stato dentro di me il sogno di scrivere un romanzo; inizialmente lo pensavo un sogno quasi irrealizzabile, soprattutto per quanto riguarda la struttura.  I personaggi, i fatti, magari li hai in testa,le idee le hai, ma la struttura, cioè creare delle esistenze che si possono intrecciare in modo coerente, mi sembrava veramente impossibile. E infatti, a mio parere, non ci sono riuscita perché in questo romanzo le vicende s'intrecciano ma non in maniera convenzionale o coerente, piuttosto, e uso questo termine perché in questo momento sto scrivendo una tesi di laurea in Scienze filosofiche, sugli angeli, in maniera angelica. Quindi anche la struttura narrativa risente di questo. Una narrativa sconnessa, in cui i personaggi si presentano da soli e su diversi piani di consapevolezza. Ci sono dei momenti in cui alcuni sono più consapevoli, in altri momenti invece le varie consapevolezze si mostrano su piani diversi. La storia nasce le vicende si sviluppano, si intrecciano, e poi vanno verso un esito un po’ strano.

Il libro narra la storia di un triangolo amoroso che, se vogliamo, è una tipologia di storia letta tante volte in letteratura. Ma qui è raccontata in un modo particolare perché intrecciata con tutto il mondo culturale e l’anima di Marta. E questo mondo culturale è  molto vario. Lei stessa prima ha accennato che si sta laureando in Scienze Filosofiche e nell’introduzione ho già accennato gli altri ambiti che le interessano. Vorrei ora che Marta raccontasse il suo mondo culturale e in particolare che spiegasse il concetto di Fiamme gemelle che, senza alcun dubbio, è quello che maggiormente mi ha colpito.

Il libro si intitola Un’estate fa (entangled) perché Un’estatefa è il titolo di una canzone che amo particolarmente e che mi riporta a quella stagione con nostalgia. È una canzone degli anni ’60 poi tradotta anche in francese. Il libro racconta la storia di un triplice legame che non si scioglierà perché non è giusto che si sciolga. Mi spigo meglio. In fisica quantistica lentagled è il fenomeno per cui due particelle si incontrano e poi si lasciano ma rimane in loro la memoria di questo primo contatto e tendono così ad andare nella stessa direzione.

Ora le Fiamme gemelle o Twin Flames (il fenomeno infatti ha preso molto piede in America, dove ci sono tantissimi siti o blog o pubblicazioni che parlano di questo argomento) è un concetto che può apparire sicuramente esoterico e un po’ fantasioso, ed effettivamente forse lo è. Ci offre però l’occasione di entrare in dinamiche che portano l’individuo verso lo sviluppo e la maturazione. Le Fiamme gemelle sono due anime che nascono da un’unica anima e sono successivamente separate.  Poi per il fenomeno dell’entaglement rimangono sempre collegate.

Qualcuno potrebbe pensare che l’origine di questo fenomeno possa essere il mito platonico dell’androgino, ma quest’ultimo tratta l’argomento dal punto di vista del desiderio. Le due parti separate muoiono se l’altra non c’è perché il loro desiderio rimane inappagato, anche solo momentaneamente. Nella rilettura nel tempo, il mitodell’androgino è diventato il fondamento dell’amore romantico. Quell’amore che ti fa spasimare per l’altro e ti fa sentire la mancanza dell’altro. Anche nelle Fiamme gemelle c’è quest’aspetto che, se vogliamo, è legato all’attrazione fisica ma non è l’aspetto principale. Infatti non è detto che siano un uomo e una donna, non è detto che siano una coppia amorosa, possono essere amici o parenti, possono essere padre e figlio. Sono anime antiche che si riconoscono improvvisamente. Quando incontri la tua anima gemella non puoi non riconoscerla. È un impatto fortissimo che ti porti dietro per sempre.

È una dinamica molto dura da portare avanti perché il rapporto di fiamma inizialmente è un rapporto idilliaco, una bolla d’amore, un momento entusiasmante dell’esistenza; ma è una bolla che dura molto poco perché si innesca questa dinamica per cui una fiamma esercita sull’altra una specie di azione di purificazione alchemica. Ciò avviene attraverso quello che io vedo nell’altro, l’altro che diventa carnefice, ma non perché ti vuole scarnificare, si fa carnefice affinché nel rapporto tu riesca a vedere tutto ciò che devi eliminare per un’elevazione di tipo spirituale.

È un’operazione alchemica di raffinamento dello spirito fino ad arrivare a un tipo d’amore che è l’amore incondizionato. La capacità di amare al di là di qualsiasi aspettativa, al di là della risposta che l’altro dà. È un tipo d’amore che inizialmente è focalizzato sulla fiamma, poi al livello massimo diventa un amore per il genere umano, per tutte le creature dell’universo. È una meta altissima quella che si può raggiungere. Non è da tutti anche perché bisogna sopportare veramente, e soprattutto non farsi mancare nessuno stadio del percorso di crescita. Ci sono anche degli stadi molto dolorosi o altri che possono dare enormemente fastidio, però sono necessari.

Da quando ho conosciuto Stefano, mi sono venuti per le mani decine di libri sulle Fiamme gemelle. Twin flames. La tua fiamma gemella è la vibrazione identica che tu emetti nel tuo Sé-personalità in questo tuo momento presente. Si tratta di una questione di frequenze perfettamente identiche, due Anime reciprocamente specchi perfetti.

Si incontrano a scopo evolutivo.

Il rispecchiamento serve al Riconoscimento amorevole di se stessi. Le dinamiche della relazione sono piuttosto complesse e anche dolorose. Si riconoscono, si amano, ma poi, soprattutto se uno dei due è meno consapevole dell’altro, si allontanano. L’anima meno consapevole teme il Riconoscimento, teme di perdere il controllo sulle emozioni e le proprie certezze.

Così fugge.

L’altra insegue disperatamente. Nel tempo riconoscersi significa imparare ad amarsi e ad amare sempre di più attraverso la pratica del perdono.

Lo scopo è l’espansione dell’Amore incondizionato che presuppone la completa resa dell’ego.

Pensiero molto affascinante, senza alcun dubbio. Ma veniamo alla trama che si sviluppa tra Parma e Bologna: Bianca è una giovane insegnante universitaria, che si innamora di Stefano che invece è docente, sempre nella stessa università, più avanti con l’età, e vicino alla pensione. Tra loro nasce un amore, ma Stefano ha anche una relazione in corso con un’altra donna, Carla, una donna elegante, a lui coetanea che vive a Bologna e che raggiunge ogni weekend. Carla ha un posto ben saldo nel triangolo: non solo c’è ma continua anche a esserci nel tempo.

Si. Inizialmente si scatena una rivalità tra le due donne, Bianca sa, Carla inizialmente non sa, ma a un certo punto sa anche lei. Nella crescita della consapevolezza, la rivalità non ha più senso d’essere proprio perché i personaggi evolvono verso la dimensione di amore incondizionato, cioè verso una sorta di accettazione che diventa veramente rispetto e amore anche per l’altra persona. Ecco perché questo triangolo non potrà mai sciogliersi, se ciò accadesse verrebbe meno questo continuo e comune percorso. Non c’è finale, tutto rimane aperto perché tutto può ancora evolversi.

Con umiltà, nelle righe sopra, Marta Rutigliano ha definito il suo stile sconnesso. Direi che il suo stile è sì narrativo ma ha qualcosa della poesia nella sua armonia e musicalità. Alcune frasi, sebbene scritte in prosa, potrebbero essere dei bellissimi versi. Chiedo a Marta che cosa l' ha portata as cegliere questo stile?

 È l’unico stile che riesco a utilizzare per esprimermi. Sto scrivendo una tesi di laurea in questo modo e il professore mi continua a chiedere spiegazioni in questo senso ma io so scrivere solo così e poi parlo di angeli e infine nessuno deve pretendere che io cambi.

Aspetto con ansia di leggere la tesi di Marta perché anche gli angeli è sicuramente un argomento di grande interesse. Spero anche che arrivi presto il nuovo romanzo. Per ora Marta ha dichiarato di avere solo un’idea e un bel titolo.

Al momento, conclude, ha solo due obiettivi, certi e imminenti: la laurea in Scienze filosofiche e percorrere per intero il Cammino di Santiago dove spero di poterla accompagnare.

Alla prossima lettura

Paola