June 6, 2022
IL GRANDE LIBRO DI SHERLOCK HOLMES

 “A quanto vedo lei è stato in Afganistandice stringendo la mano del dottor Watson nel momento in cui i due vengono presentati. “Come fa a saperlo?” risponde l’altro stupefatto. “Lasci perdere”, taglia corto il detective. Più tardi gli spiegherà come è giunto alla sua intuizione. “Io ho capito che lei veniva dall’Afganistan. Per lunga abitudine, il lavorio della mia mente è così rapido che sono arrivato a quella conclusione senza essere conscio dei passaggi intermedi. Però ci sono stati dei passaggi intermedi. Ecco il filo del mio ragionamento: quest’uomo ha qualcosa del medico, ma anche qualcosa del militare. È reduce dai tropici, poiché ha il viso molto scuro, ma quello non è il suo colorito naturale, dato che ha i polsi chiari. Ha subito privazioni e malattie, lo dimostra il viso emaciato. Inoltre è stato ferito al braccio sinistro. Lo tiene in una posizione rigida e poco naturale. In quale paese dei tropici un medico dell’esercito britannico può essere stato costretto a sopportare dure fatiche e privazioni, e può aver riportato una ferita a un braccio? Nell’Afganistan, naturalmente.

Le poche righe sopra citate sono un esempio del metodo di Sherlock Holmes da alcuni definito deduttivo, da altri abduttivo.

Sherlock Holmes è un personaggio letterario nato dalla penna di un medico scozzese, Arthur Conan Doyle. Nato a Edimburgo e laureatosi in medicina, si allontana da questa per dedicarsi con devozione alla scrittura pubblicando libri storici e creando un personaggio che diventerà talmente famoso da superare i limiti della sua natura decisamente letteraria.

Se infatti si va a Londra e si sale dalla metropolitana alla stazione di Baker Street, subito, appena in superficie, si può ammirare la statua di Sherlock Holmes. Se poi si va al numero 221b non si può non notare una lunga fila di persone provenienti da ogni parte del mondo, che parlano le lingue più differenti, e che aspettano, a volte anche per ore,  di poter entrare e visitare la casa di Sherlock Holmes.

Sherlock Holmes è un detective dall’animo profondamente inglese vissuto alla fine del periodo vittoriano. È alto, magro e con i lineamenti duri. È esperto di arti marziali e per questo ha una corporatura muscolosa, forte e atletica. Nell’immaginario collettivo è l’investigatore con in bocca la pipa, che porta il bastone e che indossa il famoso cappello da caccia con il paraorecchie sollevato e la mantellina scozzese.

Caratterialmente può sembrare freddo e privo di qualsiasi sentimento umano ma in realtà è un personaggio molto complesso e capace di andare a fondo nelle questioni.

Il suo nemico peggiore è la noia; la sua mente infatti deve essere sempre impegnata nella risoluzione di un caso per non pensare alle droghe a cui si affida nei momenti di depressione.

Sherlock Holmes è un grande appassionato di musica, suona benissimo il violino, infatti possiede un prezioso Stradivari. Conosce bene le arti marziali, tira di scherma ed è un boxeur.

È esperto di balistica e conosce benissimo le caratteristiche delle pallottole. È esperto anche di antropometria, di frenologia, di craniometria, di tatuaggi, di polveri e anche delle ferite di armi da fuoco.

Per conoscere meglio questa famosissima figura letteraria consiglio, a chi vuole approfondire l'argomento, la lettura di Il libro di Sherlock Holmes, pubblicato da Gribaudo nella collana Straordinariamente alla fine del 2021 e venduto nelle librerie a 25 euro. Il libro vanta diversi contributi ma il curatore e consulente principale, è senza ombra di dubbio David Stuart Davis, giallista, drammaturgo ed editore considerato uno dei più grandi esperti del grande detective.

Il  libro di Sherlock Holmes è stata considerata, dal punto di vista editoriale, una monografia innovativa. Il libro si apre con le notizie sulla vita di ArthurConan Doyle sottolineando la sua natura di medico e di scrittore di fama mondiale.

Tuttavia non è stato solo uno scrittore straordinario. Doyle era anche un uomo brillante energico e innovativo con visioni approcci e idee personali molto decise, in sostanza un vittoriano con un piede nel XX secolo…

Un uomo dalle numerose doti eccezionali e affascinanti, non sorprende che la sua creazione letteraria più famosa – l’investigatore Sherlock Holmes – fosse intrisa di altrettanta genialità.

Il libro prosegue con un profilo del grande detective sottolineando, come abbiamo già affermato in precedenza la sua natura complessa e la genialità nel lavoro citando anche tutte le possibili fonti che possono aver portato l’autore alla sua creazione.

Un capitolo intero è dedicato al dottor John Watson, il narratore di quasi tutto il Sacro Canone Holmsiano – 56 racconti e 4 romanzi. Il dottor John Watson viene definita una figura chiave e un’espediente letterario semplice ma ingegnoso, una figura che parla direttamente al lettore coinvolgendola direttamente.

Mentre Sherlock Holmes è anticonformista e geniale, il dottor John Watson può essere percepito come un uomo di poco fascino. In realtà è un bell'uomo con dei grandi baffoni, inoltre è un uomo integro che rappresenta, nella sua affidabilità, l'integrità dell'impero britannico.

Dopo una breve analisi del professor James Moriarty, grande genio del male e acerrimo nemico di Sherlock Holmes, Il libro di Sherlock Holmes passa all’analisi di un numero cospicuo tra racconti e romanzi. Partendo dalla situazione iniziale, che sta alla base del caso, si evidenzia in primo luogo il metodo investigativo che porta nella maggior parte delle volte alla soluzione, per arrivare alla delineazione dei più svariati personaggi e anche alla descrizione di determinate situazioni sociali che permettono al lettore di avere una completa visione di come era la vita ai tempi della regina Vittoria.

La fama di questo personaggio letterario è stata talmente grande che ancora oggi la sua presenza è viva in associazioni e nella mente di autori di narrativa e televisivi che si ispirano a lui continuando a mantenerlo vivo nell’immaginario collettivo.

Alcuni di loro poi sono impegnati nel ricostruire le storie ricomponendo i vari avvenimenti di Sherlock Holmes e di John Watson come se fossero persona realmente esistite. Questo movimento di studiosi è stato definito da Dorothy Sayers, una scrittrice britannica celebre per i suoi romanzi ambientati tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, The big game - Il grande gioco.

(Il gioco) deve essere giocato con la stessa solennità di una partita di cricket al Lord’s; la minima stravaganza…rovinerebbe l’atmosfera.

Non conoscevo l’esistenza di questo libro fino a quando un amico me ne ha parlato. Il libro è una lettura piacevolissima ed è ricchissimo di fotografie e grafici che consentono l’approfondimento dell’argomento con leggerezza e divertimento. Ne consiglio la lettura alle persone di qualsiasi età e soprattutto ai giovani che nonostante stiano vivendo nel momento in cui regnano i social, possono rimanere affascinati non solo dal personaggio Sherlock Holmes ma anche da tutto il suo mondo.

 

Alla prossima lettura

Paola