January 30, 2024
THE CHALLENGE: SPARE. RIFLESSIONI SUL LIBRO DEL PRINCIPE HARRY.

Non ci si stanca mai di parlare della Royal Family inglese che rimane sempre e comunque argomento di grande attualità e popolarità. In questi giorni leggiamo sui giornali che Re Carlo III è stato operato alla prostata e che la principessa Kate ha subito un misterioso intervento all’addome che la costringe a una degenza di diversi giorni, tanto che William, erede al trono e marito, ha dichiarato che è sua intenzione stare vicino alla moglie fino a quando sarà necessario.

Chi farà quindi fronte a tutti gli impegni di corte? Come si organizzerà la Royal Family in questo momento di emergenza? E' evidente che non rimane che lei, Camilla, la donna che ha accettato per anni  una posizione scomoda e che ha atteso e sopportato tante critiche pur di stare vicino a colui che ora è diventato re.

È noto a tutti infatti che Andrea è fuori gioco, coinvolto com’è in guai giudiziari di cattivo gusto e Harry non è stato preso in considerazione dalla famiglia da quando ha pubblicato il suo per ora unico libro dove rivela particolari familiari non graditi ai parenti.

Nell’ultima stagione di The crown (serie TV bellissima, che ho guardato tutto d’un fiato) Elisabetta II lo ha spiegato al nipote erede al trono, un po’ sottovoce e un po’ apertamente: sii gentile con Harry, è più difficile essere il numero due che il numero uno… essere il numero due non è cosa da sottovalutare.

Invece probabilmente lo hanno fatto e nei primi mesi del 2023 è uscito Spare.

Il titolo del libro di Harry è una parola inglese che in Italiano significa di scorta, in più, di riserva.

Il libro è stato scritto, se quello che ho letto sui vari giornali corrisponde alla verità, in 15 giorni, con l’aiuto di uno dei più premiati scrittori e ghostwriter al mondo: J.R. Moheringer. È lui che ascolta Harry, organizza il materiale, lo scrive e lo fa diventare un libro, aggiungendo e tagliando, non sempre in accordo con la fonte, ciò che ritiene opportuno.   Ben sappiamo però che pubblicamente e ufficialmente il ghostwriter non è l’autore e il suo lavoro porta la firma di un’altra persona che in questo caso è quella del principe Harry.

J.R. Moheringer non è nuovo alla scrittura di autobiografie. Oltre a scrivere romanzi di successo, ha contribuito alla stesura di Open, l’autobiografia del tennista Andre Agassi e a quella di Phil Knight, il fondatore della Nike.

Ma nessuno dei libri da lui scritti ha avuto il successo planetario di Spare che è stato in assoluto il  più venduto nella prima parte del 2023. Il libro è un prodotto editoriale ben pensato, ben lanciato e ben distribuito. Il suo grandissimo successo ha occupato e fatto lavorare intensamente opinionisti e giornalisti televisivi del web e della carta stampata. Ma la sua presenza sul mercato editoriale è stato importante soprattutto per molte librerie che ne hanno beneficiato migliorando la sofferenza in cui da anni si trova il settore.

Spare è la storia della vita del principe Harry fino al momento in cui lascia l’Inghilterra per trasferirsi con la famiglia in America.

Nella prima pagina leggiamo:

Quando mia moglie ed io siamo fuggiti da questo luogo, temendo per la nostra salute mentale e la nostra sicurezza, non sapevo nemmeno se sarei tornato.

È Harry che racconta in prima persona partendo dal funerale del nonno, andando poi indietro e avanti nel tempo. Racconta della sua infanzia privilegiata, racconta della madre Diana e della sua tragica fine. Racconta anche del rapporto con il fratello che diventa col tempo sempre più conflittuale a causa della sua posizione dinastica all’interno della famiglia.

Io ero l’ombra, il sostegno, il piano b. ero venuto al mondo nel caso fosse accaduto qualcosa a Willy, ero stato convocato come rinforzo, distrazione, diversione e, se necessario, pezzo di ricambio…..ero il terzo nella linea di successione dietro di loro.

Racconta del padre che aveva difficoltà a relazionarsi affettivamente con i due figli rimasti orfani di madre troppo presto. Racconta della moglie di lui, Camilla, che ai suoi occhi aveva preso il posto della madre con una modalità per un ragazzo sicuramente difficile da comprendere. Racconta della nonna, Elisabetta II, donna sempre molto ligia al suo ruolo pubblico.  Racconta delle sue difficoltà a scuola, dello sforzo di trovare un senso alla sua vita buttandosi anche in esperienze drammatiche come la guerra e infine racconta dell’arrivo nella sua vita di Megan (la sua boccata d’aria fresca) e della decisione di formare con lei una famiglia. Racconta della sua sofferenza nel vivere una vita sotto i riflettori e del suo odio per la stampa ritenuta la responsabile della morte della madre e della sua poca libertà di azione. Ma soprattutto racconta la sua sofferenza per una vita dominata da un protocollo rigidissimo che non lascia spazio alle fragilità umane.

Tanti episodi, tanti pensieri (il libro conta ben 535 pagine) che raccontano il disagio di un ragazzo prima, e di un uomo poi, che vive si nel privilegio, ma un privilegio che deve sottostare a rigide regole ferree, regole che spesso non coincidono con il suo essere più intimo.  

L'intento di Spare è chiaro in ogni parola, in ogni riga, in ogni pagina: raccontare per dare la sua versione in modo tale da difendersi da una situazione che riteneva pericolosa per sé e per la famiglia appena creata. Un buon motivo quindi che lo porta a  un risultato molto gratificante anche dal punto di vista economico.

Concediamo a Harry di esser ricorso alla scrittura per avviare un processo di ricordo e analisi con la buona intenzione di compredere e di riconciliarsi con il proprio io più profondo. Per fare questo ha però dovuto raccontare anche l’intimità di altre persone della famiglia trasgredendo ad una delle più ferree regole della Royal Family: never complain, never explain. E questo per la Royal Family è veramente difficile da perdonare.

In Gran Bretagna le autobiografie sono un genere molto più diffuso che in Italia. Da noi il fenomeno è arrivato più tardi e oggi sono comunque sempre più presenti nelle librerie opere firmate da personaggi che hanno raggiunto una certa fama mediatica che possono essere calciatori, rockstar o anche influencer. Tutte figure  che esercitano una certa attrazione sul pubblico ma che non sempre sono grandi modelli di vita.

Perché a un certo punto queste persone che non hanno niente a che fare con la scrittura o la letteratura sentono il bisogno di raccontare la propria vita?

Le risposte possono essere tante: per dare una testimonianza convinti che la loro vita meriti di essere raccontata, per vanità, o anche per voler analizzarela propria esistenza. E non guasta se, grazie alla fama popolare, questa operazione di scrittura ha anche un cospicuo ritorno economico.

Di proposito parlo di Spare fuori tempo massimo quando ormai il boom di uscita è lontano. lo faccio per non dimenticare e per vedere che cosa riserva il futuro alla questione Harry. Per ora la situazione all’interno della famiglia non è cambiata ma sarà interessante scoprire come andrà avanti la storia e soprattutto se la velleità di scrittura continuerà e in che modo.

Alla prossima lettura

Paola.